Questa mattina la sveglia e’ prestissimo , fuori e’ ancora buio
Nel giardino dell’hotel splendono ancora due bellissimi alberi di Natale , tradizione non proprio laotiana.
Con la guida andiamo a piedi verso il vicino Monastero;è tradizione a Luang Prabang che i monaci scendano in citta’ per ricevere riso ed altro cibo
Ieri la guida ci ha fatto acquistare biscotti e caramelle che sono doni inusuali e molto apprezzati.
Ci sediamo su minuscole sedie perche’ per rispetto non si puo’ essere piu’ alti dei monaci ed indossiamo la tradizionale sciarpa bianca
Seduta vicino a me in attesa c’e’ una signora della mia eta’. La prima impressione e’ che sia una contadina fintanto che non mi rivolge la parola in inglese perfetto.Mi indica che la casa storica davanti a noi e’ la sua.
Ha studiato finanza alla Sorbona a Parigi . Al rientro aveva insegnato all’Universita’ per poi essere emarginata in quanto oppositrice del regime
Chiacchieriamo per un tempo che avrei voluto non terminasse cosi’ velocemente della situazione politica del paese, della limitazione delle liberta’ individuali
Ed ecco arrivare la fila dei monaci, silenziosi nelle loro tuniche arancione con in mano una cesta per le offerte. Non puo’ esserci contatto con loro
Saranno un centinaio, quasi tutti giovani .
Appena un cenno di ringraziamento e proseguono la loro strada fino al rientro in monastero
Un breve saluto ed anche la mia vicina scompare.
Rientriamo in hotel, ma con un senso di pace nel cuore.